Se stai importando in Italia dalla Cina è probabile che i tuoi prodotti debbano essere conformi ad una o più normative comunitarie ed essere contrassegnati con la marcatura CE: l’importatore è il responsabile finale e ha il compito di garantirne la conformità.
Ecco di cosa parleremo in questo articolo:
– I princìpi fondamentali della marcatura CE
– la documentazione
– i requisiti di etichettatura
– i prodotti regolamentati
– le principali direttive
– come non correre rischi e non dare mai la conformità per scontata

Cos’è la marcatura CE?
Molti prodotti venduti nell’Unione Europea devono essere conformi ad una o più direttive comunitarie o EN. Alcune normative CE si applicano a prodotti estremamente specifici, ad esempio i colori per dipingere con le dita, mentre altre direttiva sono più omnicomprensive e regolamentano grandi categorie di prodotti come, ad esempio, i sistemi elettronici con una tensione di ingresso o di uscita tra i 50 e i 1000 volt.
La marcatura CE non è una direttiva di prodotto, ma un marchio di conformità attestante che l’articolo è conforme a tutte le direttive CE vigenti che si applicano a un dato prodotto.
Poiché ciascuna direttiva CE disciplina i prodotti specifici, il campo di applicazione della regolamentazione varia notevolmente. Alcune direttive CE regolamentano le sostanze, mentre altre disciplinano l’efficienza energetica e la sicurezza elettrica. Tali direttive riguardano anche i requisiti di etichettatura che si applicano all’unità di prodotto, alle istruzioni per il confezionamento ed al manuale d’uso.
Non si tratta solo di stampare il marchio CE sui tuoi prodotti, ma l’importatore deve garantire che la merce sia conforme a tutti i requisiti tecnici descritti nelle direttive comunitarie vigenti. La vendita nell’Unione Europea di merce non conforme è illegale e può comportare sia il sequestro dei prodotti che gravi sanzioni, presupponendo che la merce riesca innanzitutto a passare la dogana.
I prodotti che devono essere conformi alla marcatura CE
Alcune direttive CE regolamentano dei prodotti specifici, ma la maggior parte di tali direttive è applicabile ai gruppi di prodotto. Esamineremo più in là i campi di applicazione specifici delle normative, ma cominciamo ora col dare un’occhiata all’elenco dei prodotti che richiedono la marcatura CE.
Se i tuoi prodotti non sono in questo elenco, non significa che la tua merce non debba essere conforme alle normative ed alle direttive di prodotto. Ci sono diversi altri regolamenti nell’Unione Europea, tra cui la direttiva REACH, che regolamentano le sostanze presenti in tutti i prodotti venduti nell’ambito comunitario.
Ecco i prodotti:
Sistemi elettronici
Apparecchi a gas
Frigoriferi e congelatori domestici
Progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia
Compatibilità elettromagnetica
Bassa tensione
Apparecchiature radio ed apparecchiature terminali di telecomunicazione
RoHS 2 (Parte del CE, a partire dal 2013)
Giocattoli
Proprietà meccaniche e fisiche
Infiammabilità
Specifiche per la diffusione di determinati elementi
Scatole di giochi per gli esperimenti chimici e per le attività connesse
Giocattoli chimici (scatole dei giochi) esclusi i giochi per gli esperimenti
Pittogrammi relativi alle avvertenze sull’età dei bambini a cui il gioco è destinato
Colori per dipingere con le dita
Altalene, scivoli e giocattoli per attività similari da interno ed esterno per uso domestico
Composti chimici organici – Requisiti
Composti chimici organici – Preparazione ed estrazione del campione
Composti chimici organici – Metodi di analisi
N-Nitrosammine e sostanze N-nitrosabili
Macchine
Macchinari (in generale)
Strumenti di pesatura non automatici
Apparecchi di misurazione
Impianti a fune adibiti al trasporto di persone
Ascensori
Dispositivi di protezione individuale
Attrezzature a pressione
Giochi pirotecnici
Dispositivi medici
Dispositivi medici impiantabili attivi
Dispositivi medico-diagnostici in vitro
Dispositivi medici
Veicoli
Imbarcazioni da diporto
Biciclette
Biciclette elettriche
Altro
Impianti a fune adibiti al trasporto di persone
Apparecchi e sistemi di protezione destinati all’uso in atmosfera potenzialmente esplosiva
Esplosivi per uso civile
Caldaie ad acqua calda
Emissioni di rumore nell’ambiente
Recipienti semplici a pressione
Il responsabile della garanzia di conformità CE
Quando i prodotti vengono realizzati al di fuori dell’Unione Europea (ad esempio, in Cina), è l’importatore ad essere responsabile della garanzia del rispetto della direttiva vigente per la marcatura CE, nonostante la maggior parte degli organi comunitari competenti ed i loro siti web tendono a fare riferimento al “produttore” come colui responsabile della garanzia di conformità CE.
Tuttavia, quando la merce viene prodotta al di fuori dell’Unione Europea, l’importatore ed il produttore sono considerati come una stessa persona. Perciò, la responsabilità nel garantire la conformità CE non può essere addossata ad un produttore cinese.
Cosa accade se si importa merce non conforme
Ci sono molti casi in cui le dogane comunitarie hanno richiesto i documenti di certificazione CE per dimostrare che la merce importata fosse conforme a tutte le direttive CE vigenti e quando l’importatore non ha potuto produrre tale documentazione, le dogane non hanno concesso il transito della merce.
Un esempio recente riguardava una società spagnola non autorizzata al transito dei suoi prodotti attraverso la dogana, dato che non era riuscita a fornire il certificato CE necessario. In questo caso specifico, la società aveva svolto parte del suo compito garantendo la conformità con la direttiva comunitaria sulla sicurezza dei giocattoli, ma poiché questi giocattoli erano anche elettrici, si applicavano ulteriori normative CE di cui l’azienda non poteva dimostrare la conformità con conseguente perdita a livello economico.
Un altro esempio si una società svedese anch’essa importatrice di giocattoli. In questo caso la differenza è stata che la merce è arrivata diversi mesi prima, ma quando le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno inoltrato le loro richieste, questa società non ha potuto produrre i documenti comprovanti la piena conformità alle direttive. Perciò, la società ha dovuto far fronte ad un sequestro, il che significa che non ti è permesso vendere la merce in tutta l’Unione Europea e che devi rimborsare tutti i clienti che hanno ricevuto la merce appartenente a quella stessa partita. In altre parole: un incubo a livello finanziario.
Inoltre, potresti anche dover fare i conti con sanzioni severe pari a milioni di Euro. Ipotizzando che qualcuno si faccia male, o che la merce venga danneggiata, potresti anche dover affrontare un processo penale.
Tutti i produttori cinesi sono conformi al marchio CE?
No. Nella maggior parte delle industrie solo dal 5 al 10% dei produttori cinesi è conforme alla marcatura CE. Tuttavia, ciò non vuol dire che un’intera fabbrica possa essere conforme al marchio CE. Questa marcatura si applica solo a prodotti specifici. Pertanto, anche quei produttori che possono dimostrare una conformità antecedente non produrranno sempre merce con il marchio CE.
Per questi motivi, quando selezioniamo i fornitori, cerchiamo sempre la conformità CE antecedente per stabilire se il fornitore abbia la capacità e le conoscenze tecniche per realizzare prodotti conformi. Nulla di tutto ciò può essere dato per scontato in Cina. Ricorda: la conformità antecedente è indice, ma non garanzia, della conformità della tua merce.
Non esiste qualcosa di simile alla ‘conformità predefinita’. Prima di fare un ordine, devi mettere il fornitore a conoscenza dei tuoi requisiti di conformità. Se i produttori cinesi non fanno nulla in maniera predefinita, è la produzione della merce a non essere conforme con tutte le normative straniere.
Ma fare semplicemente riferimento alla ‘conformità CE’ e supporre che il fornitore saprà esattamente quali sono le direttive comunitarie applicabili ai suoi prodotti è una strategia estremamente rischiosa.
Devi confermare esattamente quali direttive CE si applicano ai tuoi prodotti e devi comunicarle al fornitore cinese. Per verificare la conformità, devi anche implementare una procedura di test e certificazione.
Cos’è la Dichiarazione di Conformità?
La Dichiarazione di Conformità (DoC) è un documento rilasciato dal produttore attestante che la merce è conforme a tutte le direttive comunitarie vigenti. La Dichiarazione di Conformità deve anche elencare le direttive comunitarie specifiche a cui il prodotto è conforme.
Oltre a questo, sulla Dichiarazione di Conformità devono essere presenti anche il nome della società del produttore, l’indirizzo e le informazioni di prodotto.
Per alcuni prodotti il fabbricante è autorizzato a rilasciare la Dichiarazione di Conformità senza che una società terza verifichi la conformità della merce. Tutto va per il meglio quando si tratta di produttori europei, americani e giapponesi. Ma che dire dei produttori cinesi?
I certificati di prodotto ed i verbali dei test falsi non sono rari in Cina, per usare un eufemismo. Molti fornitori cinesi rilasciano una Dichiarazione di Conformità che asserisce il rispetto delle normative, mentre loro non hanno fatto alcuno sforzo per garantire tale conformità.
Vi facciamo l’esempio di una Dichiarazione di Conformità rilasciata da un fornitore cinese nella quale questi asseriva che i suoi cuscinetti a sfera fossero conformi alla Direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica (EMC).
La Direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica (EMC) regolamenta i sistemi elettronici che possono interferire con altri dispositivi elettronici situati nelle vicinanze. Qui il problema è che un cuscinetto a sfera non contiene componenti elettroniche, perciò, non può interferire con i dispositivi elettronici.
Per questo motivo la direttiva EMC non è applicabile ad un cuscinetto a sfera. In sostanza, il fornitore cinese è andato semplicemente sul web ed ha copiato/incollato la prima direttiva trovata su Wikipedia, sperando di risolvere così i suoi problemi legati alla conformità.
Infine, è responsabilità dell’importatore garantire che la merce sia conforme. Se le autorità ritengono che i tuoi prodotti importati non rispettino le normative, sarai tu ad esserne ritenuto responsabile, non il fornitore.
Questa è la ragione per cui i test svolti da società terze, che verificano la validità della Dichiarazione di Conformità, sono importanti, anche se questo tipo di controlli non può sempre essere previsto dalle leggi.
Tuttavia, in alcuni casi i test svolti da società terze sono previsti dalle leggi. Ciò significa che la Dichiarazione di Conformità rilasciata dal fornitore si deve basare su test svolti da una società terza autorizzata al controllo.
Cos’è il fascicolo tecnico?
Oltre alla Dichiarazione di Conformità, il produttore è tenuto anche ad istituire un fascicolo tecnico. Questo documento riguarda gli aspetti tecnici di un prodotto collegati alle procedure e ai documenti di collaudo e di controllo qualità. Segue un elenco generale delle informazioni che il fascicolo tecnico deve come minimo includere:
Descrizione dei prodotti
Schema di progettazione, disegni, circuiti elettrici e schemi dei circuiti (se elettrici), schemi dei componenti, sottoinsiemi, elenco delle parti, eccetera
Elenco delle normative applicate integralmente o in parte
Test e procedure di controllo qualità (da svolgere in sede o da parte di società terze)
Verbali di prova e registri del controllo qualità
Marcatura ed etichettatura delle copie
Copie delle istruzioni per l’uso
Comunque, le informazioni specifiche contenute in un fascicolo tecnico vengono delineate nella direttiva CE vigente. A differenza della Dichiarazione di Conformità, il fascicolo tecnico non deve essere pubblicato o messo a disposizione dei rivenditori o del cliente diretto. L’importatore deve presentare il fascicolo tecnico solo se richiesto dalle autorità comunitarie o locali.
Pertanto, l’importatore è legalmente tenuto a ricevere una copia del fascicolo tecnico dal produttore cinese. Ma, siccome il fascicolo tecnico contiene informazioni dettagliate sui prodotti come, ad esempio, gli schemi dei circuiti, praticamente nessun fornitore sarà disposto a consegnare il fascicolo tecnico all’acquirente prima che questi faccia un ordine.
Questo crea tutta una serie di problemi, dal momento che l’importatore rischia di pagare un fornitore per scoprire in seguito che, in realtà, questi non dispone di nessun fascicolo tecnico.
Requisiti di etichettatura

La marcatura CE è sostanzialmente un’etichetta attestante che il prodotto è conforme a tutte le direttive EN o comunitarie vigenti. D’altra parte, i prodotti non disciplinati da tali direttive non devono essere marcati CE.
Il marchio CE deve essere apposto sull’unità di prodotto, sulle istruzioni di imballaggio e sul manuale d’uso, se ci sono. E’ compito del produttore cinese provvedere a tutto ciò durante la fase di produzione, ma è fondamentale che tu dia al tuo fornitore i file grafici, le dimensioni e la posizione di applicazione sul prodotto del marchio CE.
Le dimensioni del marchio CE devono anche rispettare il layout ufficiale stabilito dall’Unione Europea che è pari ad un diametro minimo di 5 mm. Detto questo, esistono anche delle eccezioni. Naturalmente il marchio CE deve essere anche indelebile, perciò un adesivo non è sufficiente.
Gli importatori con sede extra-UE devono garantire la conformità CE?
No, poiché la marcatura CE fa parte delle direttive dell’Unione Europea, gli importatori con sede negli Stati Uniti, in Australia, India e in altri Paesi extra europei non sono tenuti per legge a garantire tale conformità.
Tuttavia, è comunque opportuno che tu cerchi la conformità CE antecedente quando selezioni un produttore cinese e questo vale anche per gli importatori non europei. La conformità CE antecedente non indica un determinato livello di competenza tecnica. In Cina, inoltre, è molto più comune il rispetto delle normative europee che non delle direttive americane, australiane ed indiane.
Perciò, gli acquirenti di questi Paesi spesso non hanno altra scelta che cercare soprattutto quei venditori in grado di dimostrare la conformità CE per stabilire se questi fornitori possano rispettare le normative dei loro Paesi.
La marcatura CE è naturalmente necessaria non solo per gli articoli spediti dalla Cina, ma anche per i prodotti venduti da qualsiasi Paese ad uno Stato membro dell’Unione Europea. Pertanto, è davvero molto importante garantire la conformità CE se sei un’azienda non comunitaria che cerca di ri-esportare dei prodotti verso l’Unione Europea.
La maggior parte dei grandi gruppi, tra cui Apple e Samsung, tendono a garantire il rispetto di tutte le normative vigenti nei principali mercati. Ecco perché anche i tuoi caricabatterie per laptop, venduti in tutto il mondo, sono contrassegnati con il marchio CE.
Direttive comunitarie che impongono la marcatura CE
Vi proponiamo un quadro generale delle direttive applicabili alle apparecchiature elettroniche, alle macchine e ai giocattoli, ma ricorda che questo non è l’elenco completo delle direttive che impongono la marcatura CE.
Direttiva bassa tensione (LVD)
La direttiva bassa tensione (LVD) si applica ai sistemi ed ai componenti elettronici che dispongono di un ingresso o di un’uscita, che hanno una tensione alternata dai 50 ai 1000 Volt e/o una corrente continua dai 75 ai 1500 Volt. Pertanto, il campo di applicazione della direttiva sulla bassa tensione copre una vasta gamma di prodotti, tra cui caricabatterie, cavi, elettrodomestici e prese di corrente.
Tuttavia, questa direttiva non è applicabile ai dispositivi alimentati a batteria e ad altri dispositivi elettronici che dispongono di un ingresso o di un’uscita che non rientrano nell’intervallo di tensione specificato.
Compatibilità elettromagnetica (EMC)
La direttiva sulla compatibilità elettromagnetica (EMC) è applicabile alle apparecchiature elettroniche fisse come i display a LED. Scopo di questa normativa è quello di garantire che le apparecchiature elettriche non interferiscano con altri dispositivi elettronici e segnali presenti nelle vicinanze.
Poiché è impossibile eliminare completamente le emissioni elettromagnetiche, la direttiva sulla compatibilità elettromagnetica stabilisce dei limiti rigorosi che, a loro volta, dipendono dal tipo di prodotto, dal suo impiego e dall’ambiente a cui ne è destinato l’uso. Tuttavia, i prodotti contemplati dalla normativa RED, non sono regolamentati dalla direttiva sulla compatibilità elettromagnetica.
La direttiva macchine (MD)
La direttiva macchine è applicabile alle macchine, alle attrezzature intercambiabili e alle loro parti. Questa direttiva regolamenta principalmente la progettazione meccanica ed elettrica, ma anche i cavi, le catene e gli altri aspetti relativi alla sicurezza delle macchine. Detto questo, i veicoli a motore e molti tipi di elettrodomestici di consumo non sono regolamentati dalla direttiva macchine. Clicca qui per leggere di più sull’importazione di macchine dalla Cina.
Direttiva RED (Radio Equipment Directive)
La direttiva RED (che sostituisce la vecchia direttiva R&TTE) si applica alle apparecchiature radio ed alle apparecchiature per le telecomunicazioni. Il campo di applicazione della direttiva comprende sia i prodotti finali che i singoli componenti. Pertanto, i prodotti con trasmettitori e ricevitori radio, WiFi e Bluetooth devono essere conformi a tale direttiva. Tutto ciò include, ma non si limita, a tablet Android, smartphone e router WiFi.
Direttiva sulla sicurezza dei giocattoli
La direttiva sulla sicurezza dei giocattoli regolamenta i giocattoli e gli altri prodotti per l’infanzia. Non è una direttiva uniforme, ma è suddivisa in 13 differenti standard (chiamati EN 71). Nella maggior parte dei casi, oltre agli standard EN 71, si applicano anche diverse altre normative. La direttiva sulla sicurezza dei giocattoli regolamenta le diverse caratteristiche dei giocattoli e dei prodotti per l’infanzia tra cui, ma non solo: l’infiammabilità, le proprietà meccaniche e fisiche, le sostanze chimiche ed i metalli pesanti.
Inoltre, la direttiva stabilisce anche i requisiti dei simboli grafici (ad esempio, l’avviso legato all’età dei bambini a cui i prodotti sono destinati) e gli altri requisiti di etichettatura. Clicca qui per saperne di più sulla direttiva europea sulla sicurezza dei giocattoli.
Direttiva sulla progettazione ecocompatibile
La Direttiva sulla progettazione ecocompatibile è stata attuata per ridurre i gas serra. Ad oggi, più di 40 gruppi di prodotti rientrano in questa normativa, compresi le lampadine e gli elettrodomestici. La direttiva si applica anche ai prodotti non elettrici, compresi le finestre ed i materiali isolanti.
Restrizione all’uso di sostanze pericolose (RoHS 2)
La direttiva RoHS limita la quantità di alcune sostanze, tra cui piombo, cadmio e mercurio, nei sistemi elettronici. A partire dal gennaio 2013, la normativa RoHS fa parte della direttiva relativa alla marcatura CE. Pertanto, la conformità al RoHS è obbligatoria per tutti gli articoli elettrici con marcatura CE. Esistono comunque delle eccezioni.
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